Serve ripensare a una medicina pubblica più vicina alle persone e più innovativa.” Con queste parole, estratte da una lettera del Ministro della Salute Orazio Schillaci, si apre la tavola rotonda dal titolo “Sanità per tutti: un sistema con data di scadenza?”. Nella cornice del Meeting di Rimini si è discusso un tema fondamentale ed attuale: la sostenibilità del Sistema Sanitario Nazionale e le sue diverse declinazioni.

A esprimere la propria visione sono state chiamate personalità di spicco quali Fabio Pammolli, professore ordinario di economia e management presso il Politecnico di Milano, Giorgio Bordin, Presidente Medicina e Persona, Raffaele Donini, Coordinatore della commissione Salute della Conferenza delle Regioni e l’Amministratore Delegato di DOC Generici Riccardo Zagaria. Carlo Lucchina, Componente Consiglio di Amministrazione Istituto Sacra Famiglia, ha moderato l’incontro che ha delineato le caratteristiche che un Sistema Sanitario attuale e funzionante dovrebbe avere: essere sostenibile, sussidiario, amico, solidale e che ponga al centro il paziente.

“Dobbiamo ricordare il fatto che il nostro Paese ha un livello di spesa pubblica elevato” sottolinea Fabio Pammolli, esprimendo come la situazione macroeconomica attuale esponga il paese alle sfide della sostenibilità complessiva e a quelle della crescita. Un’analisi a cui fa eco Riccardo Zagaria che afferma: “uno degli elementi fondamentali per la sostenibilità del sistema sanitario riguarda l’aspetto economico: l’invecchiamento della popolazione e il conseguente incremento nell’assunzione di farmaci impatta sia sulle tasche dei cittadini che sul Sistema Sanitario”.

È a questo punto che entrano in gioco i dati ISTAT (riferiti al 2021) secondo cui la popolazione italiana invecchia sempre più velocemente: quasi una persona su quattro in Italia è over 65 e si prevede che entro il 2050 questo dato salirà al 34,9%. Un fenomeno che si deve a due cause principali: la minore natalità e la maggiore speranza di vita, che nel 2070 potrebbe arrivare a 86,5 anni per gli uomini e a 89,5 per le donne.

Un quadro anagrafico a cui si lega quello relativo al consumo dei farmaci e alle prescrizioni, che secondo il rapporto OSMED hanno riguardato più di 6 cittadini su 10 nel 2022. Si è registrata, inoltre, una crescita della spesa pro capite e dei consumi con l’aumentare dell’età. “Stiamo assistendo a dei passi in avanti della scienza, della tecnologia e anche della produzione di farmaci che dà grande speranza ai cittadini italiani, e non sono italiani. Però questi farmaci costano” ricorda Raffaele Donini.

Un tema importantissimo è quello del costo dei farmaci, su cui si esprime anche Riccardo Zagaria: “DOC Generici è da sempre in prima linea nella formazione degli operatori sanitari, con l’obiettivo di incrementare la cultura della salute sostenibile anche economicamente, attraverso l’uso del farmaco generico, che per il suo costo più contenuto favorisce una maggiore aderenza alla terapia farmacologica prescritta”.

L’aspetto economico si declina anche nel giusto finanziamento del SNN, in modo da poter contare su professionisti preparati e motivati. Giorgio Bordin evidenzia, infatti, una serie di problemi: dalla scarsità del personale dovuta al blocco delle assunzioni e ai professionisti non reintegrati, all’enorme sofferenza dei medici di medicina generale, alla carenza numerica all’interno della categoria degli infermieri, sia in senso assoluto che rispetto al rapporto tra infermieri e medici.

La centralità delle persone e delle risorse è un concetto cardine su cui si costruisce l’intera tavola rotonda, ed è un aspetto a cui tiene molto Riccardo Zagaria, che lo sottolinea in un intervento a latere: “La ricetta per spingere la crescita del nostro paese è senz’altro puntare sulle persone. Il profitto è importante, ma se noi mettiamo al centro delle imprese la persona e quello che è il suo desiderio di sviluppo, le nostre imprese cresceranno meglio.”