Il valore dell’innovazione farmaceutica e sanitaria per la salute e per la qualità della vita delle persone non è una questione aleatoria, ma supportata da dati e risultati concreti: prendendo come riferimento l’Italia, la mortalità è diminuita del 28% nell’arco di vent’anni, con un apice del 40% quando si parla di malattie croniche. Ma le aree d’interesse sono molte: 260.000 persone sono guarite grazie ai farmaci innovativi contro l’epatite C, e un milione di persone in più rispetto allo scorso decennio sopravvive dopo una diagnosi di tumore. Anche per curare le malattie rare ci sono molti più medicinali rispetto al passato: oggi sono infatti a disposizione più di 120 farmaci, mentre nel 2007 erano soltanto 7.

 

Gli indicatori sulla salute della popolazione in Italia mostrano che l’aspettativa di vita alla nascita ha subito un’impennata negli ultimi 60 anni: se nel 1962, infatti, questa si aggirava intorno ai 70 anni, nel 2022 si stabilisce tra gli 82 e gli 84. L’Italia oggi è ai vertici dell’Europa per questo parametro, con un evidente trend di lungo corso confermato negli ultimi due anni. Anche la percentuale di vita in buona salute, calcolata sull’aspettativa di vita alla nascita, è aumentata, passando dal 77% di dieci anni fa all’82% di oggi.

 

È interessante poi sottolineare lo stato del mercato farmaceutico nel nostro paese: nei primi quattro mesi del 2022 la produzione farmaceutica è cresciuta dell’8%. Ogni anno vengono infatti investiti 1,7 miliardi di euro soltanto in ricerca e sviluppo da parte delle aziende farmaceutiche, a cui vanno sommati 1,4 miliardi per gli impianti di produzione: questo si traduce in un aumento degli investimenti del 14% registrato dal 2016 al 2021. Si tratta di investimenti sostanziosi e soprattutto più elevati rispetto a paesi come la Danimarca, la Spagna e la Svezia. Altre nazioni, però, continuano a brillare in questo ambito e ad essere avanti rispetto all’Italia come, ad esempio, la Germania (7,8 miliardi), la Svizzera (7,3 miliardi), il Regno Unito (5,6 miliardi), il Belgio (4,9 miliardi) e la Francia (4,4 miliardi di euro).

 

Anche la ricerca clinica, essenziale per l’accesso alle terapie, è destinataria di importanti stanziamenti: ogni anno le imprese investono più di 700 milioni di euro in Italia, molti dei quali diretti alle strutture del sistema sanitario nazionale. Un altro aspetto interessante è l’ampio spettro di operatività delle aziende farmaceutiche nel nostro paese, che operano non solo nel Nord Italia, ma anche in buona parte del Centro e del Sud.

 

 

Bibliografia