Dal punto di vista scientifico, i farmaci generici hanno dimostrato una piena equivalenza in termini di efficacia e sicurezza rispetto ai farmaci branded. Approfondiamo alcune tematiche.
Se il farmaco generico costa meno è perché vale meno?
Una delle “credenze” radicate nel nostro Paese e che ancora alimenta la diffidenza verso i farmaci generici è che a un prezzo basso corrisponda una minore efficacia. Ma cosa significa realmente farmaco “generico” o “equivalente”? Si tratta di un farmaco con lo stesso principio attivo (la sostanza avente l’effetto curativo) e medesime efficacia, sicurezza, qualità e controindicazioni del farmaco branded, ma con un costo inferiore almeno del 20%.
Perché il farmaco generico costa meno?
Il costo ridotto del farmaco generico si lega alla scadenza del brevetto farmaceutico. Il brevetto, che consente alla ditta inventrice del farmaco la produzione esclusiva, ha infatti una durata di 20 anni: una soglia pensata per consentire il recupero dei costi sostenuti per la ricerca.
I farmaci generici sono davvero controllati?
Assolutamente sì. È bene sottolineare che prima di essere immessi in commercio i farmaci generici subiscono controlli rigorosi da parte dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), che verifica la loro equivalenza con un’attenta valutazione.
Perché, in alcuni casi, i farmaci generici possono apparire diversi?
I farmaci equivalenti possono presentare un aspetto diverso per colore o sapore. Questo dipende unicamente dal tipo di eccipienti che viene usato: è bene sapere che gli eccipienti non hanno un’attività curativa e sono necessari soltanto per la conservazione e l’assorbimento del principio attivo. La differenza a livello nominale è dovuta al fatto che i farmaci di marca hanno un nome di fantasia facilmente memorizzabile da medici e pazienti, mentre il generico viene identificato dal nome del principio attivo.
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