Le analisi più recenti del Comitato Italiano per l’Aderenza Terapeutica (CIAT) evidenziano una situazione critica: il 70% degli over 65 non segue correttamente la terapia farmacologica. Questa mancanza di precisione nelle cure genera conseguenze significative, tra cui l’aumento dei tassi di mortalità, il rischio di ricadute e la necessità di ricoveri ospedalieri, in un momento storico in cui il Sistema Sanitario Nazionale è sotto pressione. 

I dati demografici e sanitari sono altrettanto allarmanti. Nel nostro Paese, il 60,7% degli over 65 è affetto da almeno una malattia cronica, mentre il 25% convive con due o più patologie. Le condizioni più diffuse comprendono le cardiopatie (27%), le malattie respiratorie croniche (21%), il diabete (20%) e i tumori (13%). L’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) sottolinea che la scarsa aderenza alle prescrizioni del medico rappresenta la principale causa di inefficacia delle terapie farmacologiche. Questo comportamento è direttamente associato a un incremento degli interventi sanitari, della morbilità e della mortalità, generando un danno che coinvolge non solo i singoli pazienti, ma l’intero sistema sociosanitario. 

Che cosa significa esattamente aderenza terapeutica?

L’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce l’aderenza terapeutica come «la misura in cui il comportamento di una persona nell’assunzione di farmaci, nel seguire una dieta e/o nel cambiare stile di vita corrisponde alle raccomandazioni concordate con un operatore sanitario». Tuttavia, questo concetto va ben oltre la semplice assunzione dei medicinali secondo prescrizione.

Come evidenziato nel report di Cittadinanzattiva del 2018 Raccomandazione civica per l’aderenza terapeutica, oggi questo termine abbraccia una visione più ampia che coinvolge non solo il medico e il paziente, ma tutti gli attori del sistema salute e i fattori che impattano sull’aderenza alle terapie. 

Un’evoluzione concettuale che ha segnato il passaggio dal termine “compliance” – tipico degli anni ’90 e che implicava un’accettazione passiva della cura – al più moderno concetto di “aderenza”. Quest’ultimo riconosce il ruolo proattivo del paziente-persona nel percorso di cura e ne valorizza l’empowerment nell’aderenza terapeutica e nella relazione di cura con tutte le professionalità̀, non solo quelle mediche.

Quali sono le cause della bassa aderenza terapeutica?

I fattori che influenzano l’aderenza terapeutica sono molteplici e complessi. Spaziano dagli aspetti socio-economici – come la povertà e il costo dei medicinali – fino a elementi strettamente legati al sistema sanitario (rapporto con il medico, follow-up), alla malattia (gravità dei sintomi), alla terapia (complessità e durata del trattamento, effetti collaterali) e al paziente stesso (decadimento cognitivo, depressione, conoscenze e credenze relative alla sua malattia).

La popolazione anziana risulta particolarmente vulnerabile. Nel 2018, circa il 66% dei pazienti over 65 ha ricevuto prescrizioni di almeno 5 farmaci diversi. L’11% di questa fascia di popolazione deve assumere quotidianamente 10 o più farmaci: i tempi delle terapie e il numero di farmaci da assumere rientrano nei fattori che compromettono la prosecuzione del trattamento.

Per incrementare l’aderenza terapeutica, il medico può adottare approcci mirati:

  • Spiegare chiaramente l’importanza della terapia.
  • Semplificare il regime terapeutico.
  • Rivalutare periodicamente la prescrizione eliminando i farmaci superflui.
  • Fornire promemoria scritti dettagliati con modi e tempi di assunzione.


Anche il farmacista gioca un ruolo cruciale. Verificando da subito la comprensione del paziente rispetto a tipologia, quantità e modalità di assunzione dei farmaci e controllando l’andamento della terapia, può influire in positivo sull’aderenza terapeutica.

Il costo dei farmaci influisce sull’aderenza terapeutica?

L’elevato costo dei medicinali rappresenta uno dei principali ostacoli all’aderenza terapeutica, con numerosi studi che dimostrano come l’aumento del co-pagamento sia direttamente correlato alla riduzione dell’utilizzo dei farmaci con prescrizione medica.

Una soluzione concreta per abbattere questi costi risiede nell’adozione dei farmaci equivalenti, anche noti come generici. Tuttavia, in Italia, la diffusione di questa tipologia di medicinali risulta ancora estremamente limitata. Secondo il report OCSE “Health at a Glance 2019”, il nostro Paese si colloca addirittura al 25° posto su 27 nazioni per consumo di farmaci equivalenti, precedendo solo Svizzera e Lussemburgo. Il report 2018 di Assogenerici evidenzia inoltre una significativa disparità territoriale: le regioni del Centro-Sud ricorrono molto meno all’uso di medicinali equivalenti rispetto a quelle settentrionali.

La preferenza per i farmaci “di marca” può essere ricondotta a una diffusa diffidenza nei confronti dei generici, peraltro totalmente ingiustificata. Un medicinale equivalente è “un medicinale che, oltre a contenere nella propria formulazione la stessa quantità di principio attivo, ha anche una bioequivalenza, dimostrata da studi appropriati di biodisponibilità, con un altro medicinale di riferimento (meglio noto come medicinale “di marca”, “griffato” o “brand”) con brevetto scaduto”. Inoltre, i requisiti di qualità, sicurezza ed efficacia cui devono sottostare i farmaci equivalenti sono identici a quelli previsti per qualsiasi altra tipologia di medicinale.

Gli sforzi intrapresi negli anni da medici, farmacisti e AIFA per promuovere una corretta informazione sui medicinali equivalenti hanno conseguito risultati solo parziali. Emerge con chiarezza la necessità di  continuare ad educare la popolazione all’uso dei farmaci generici e, se possibile, incrementarne l’assunzione anche al fine di migliorare l’aderenza alle terapie.

Nota: Le informazioni riportate in questo testo non sostituiscono in alcun modo i consigli, il parere, la visita, la prescrizione del medico.

Bibliografia

  • Giornata Nazionale per l’aderenza ai trattamenti, promossa da CIAT (link)
  • Raccomandazione civica per l’aderenza terapeutica, Cittadinanzattiva (link)
  • Health at a Glance 2019 OECD Indicators, (link)
  • Il mercato italiano dei farmaci generici: dati 2018, Assogenerici (link)
  • AIFA Aderenza alle terapie e strategie per migliorare l’uso sicuro ed efficace dei farmaci (link)
  • Sabaté, Adherence to Long-Term Therapies: Evidence for Action, World Health Organization, Geneva, Switzerland, 2003. (link)
  • Report Osservatorio GIMBE n. 5/2019. Ticket 2018. (link)
  • Rapporto AIFA sull’uso dei farmaci in Italia anno 2018 (link)